‘Ndrangheta, confiscati dalla Dia beni per 5 mln di un boss deceduto

REGGIO CALABRIA. Beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria appartenenti un tempo a Rocco Gioffrè, nato nel 1936, originario di Seminara, deceduto nel gennaio 2011, indicato dagli inquirenti come capo indiscusso dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, egemone nel comprensorio di Seminara. Gioffrè, più volte sottoposto a misure di prevenzione personale, era stato arrestato nell’ambito di operazioni di polizia giudiziaria nel novembre 2007 e aprile 2009, in entrambe con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata, la prima, al condizionamento del voto nelle elezioni amministrative del 2007 per l’elezione del Sindaco del Comune di Seminara, la seconda, alla commissione di delitti contro la persona, all’acquisizione, alla gestione e al controllo diretto ed indiretto di attività economiche. Sono stati posti sotto sequestro una ditta individuale operante nel settore delle colture olivicole con sede in Seminara; circa 170.000 mq di terreno agricolo suddiviso in 34 appezzamenti, in Seminara, quasi tutti coltivati ad uliveti; 5 fabbricati siti in contrada Santa Venera di Seminara; un frantoio con linea completa automatizzata per la macina delle olive; aiuti pubblici al reddito degli agricoltori (c.d. “titoli”) erogati dall’A.R.C.E.A per un valore complessivo di euro 58.253,581.

 

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